Prof. Giuseppe Genovesi, specialista in Endocrinologia, Immunologia e Psichiatria
Esiste una patologia invalidante. l’MCS (Multiple chemical sensitivity) considerata una delle più gravi nel mondo, riconosciuta negli Stati Uniti, Canada, Germania;
“…E così il malato si trova ad affrontare lo scetticismo dei parenti…”
è stata inclusa nella Classificazione Internazionale delle Malattie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), ICD-10 sotto il codice T 78.4, che rende le persone intolleranti a moltissime sostanze di uso comune.
Chi ne è colpito è costretto ad evitare progressivamente il contatto con una serie sempre maggiore di elementi.
E’ una Sindrome incurabile e ingrandiscente che tra le svariate manifestazioni spesso è in grado di innescare importanti crisi respiratorie mettendo l’individuo in serio pericolo di vita. Al di là di come si voglia definirla, la “Sensibilità Chimica Multipla” è una patologia in evidente aumnto a causa delle condizioni ambientali progressivamente peggiorate negli ultimi 15 anni.
E’ una malattia che si manifesta con una progressiva intolleranza nei confronti di sostanze chimiche di varia origine, soprattutto se volatili.
Prof. Giuseppe Genovesi, specialista in Endocrinologia, Immunologia e Psichiatria presso il Dipartimento di Fisiopatologia dell’Azienda Policlinico Umberto I Università degli Studi di Roma La Sapienza”.
Lo scatenamento della crisi avviene per contatto, ingestione e inalazione, anche di piccolissime dosi di sostanze, che normalmente sono tollerate dalla maggior parte delle persone e che sono di uso comune e quotidiano: cibi chimicamente trattati, aromi e conservanti, coloranti, insetticidi, disinfettanti, pesticidi, antiparassitari, detersivi, prodotti cosmetici, profumi, deodoranti, vernici, solventi, colle, carta stampata, inchiostri, fumi di combustione, prodotti plastici, materiali per l’edilizia, fumi di stufe, camini, barbecue, formaldeide, trattamenti antitarlo, conservanti del legno, moquette, tappeti, colori artificiali. Importanti manifestazioni di intolleranza si verificano anche per farmaci, anestetici, prodotti medicamentosi ed altri ancora.
C’è da aggiungere che il soggetto affetto da MCS in molti casi presenta reazioni di intolleranza alle onde elettromagnetiche, per cui non gli è possìbile l’utilizzo di dispositivi quali telefoni cellulari, computer, radio, televisione, ed altri ancora, rimanendo, così, completamente isolato. Tale intolleranza si esprime con una sintomatologia totalmente multiforme ed aggressiva a carico praticamente di ogni organo e apparato a tal punto che il paziente, all’inizio incredulo e disorientato, viene completamente sopraffatto dalla situazione. E’ qui che inizia il pellegrinaggio da un medico all’altro.
Dopo avere fatto effettuare al paziente un lungo percorso di analisi di routine, spesso seguite da approfondimenti ed esami talvolta invasivi e costosi in termini sia economici che psicologici, il medico scambia la malattia per una nevrosi o peggio per una psicosi e invia il paziente a quello che ritiene lo specialista definitivo, lo psichiatra o se ritiene di farne a meno addirittura lui stesso gli prescrive degli psicofarmaci SENZA CONOSCERE ALCUNCHÉ SULLA PATOLOGIA DI FRONTE ALLA QUALE SI TROVA.
E così il malato si trova ad affrontare anche lo scetticismo dei parenti, che hanno ovviamente difficoltà a credere in quello che il paziente descrive, soprattutto dopo essersi sentiti suggerire dal medico curante di accompagnare il paziente dallo psichiatra. Ed è qui che il carico di stress correlato, causa delle esacerbazieni della patologia stessa, avvia il paziente verso acutizzazioni e alterazioni del quadro che diviene via via sempre più grave, intricato ed apparentemente inaffrontabile.
In Italia sono pochi i medici che studiano questa malattia con competenza sufficiente per permettersi di fare considerazioni in merito, mentre purtroppo la regola è quella di incontrare medici non informati su tale patologia. Alcune Regioni hanno inserito tale patologia tra quelle invalidanti ed altre no, con evidente disparità di trattamento dei cittadini in funzione della regione di residenza. Ricerche svolte dimostrano che l’MCS è legata ad una difficoltà ad eliminare numerosissime sostanze chimiche, una difficoltà sostenuta da mutazioni genetiche presenti in parte dalla nascita, ma che non si sarebbero mai espresse in forma di malattia se i malcapitati affetti fossero vissuti in un contesto ambientale idoneo (tanto per capirci chi vivesse in un’isola del Pacifico cibandosi di frutta e verdura senza pesticidi, pesci e carni senza conservanti, ormoni, antibiotici e quant’aitro, pur avendo la predisposizione genetica non si ammalerebbe mai). In più, si da il caso che in determinate circostanze l’inquinamento sia tale da provocare al soggetto un’alterazione genetica ex novo, cioè che non esisteva dalla nascita, che lo fa ammalare.
“Avere contatti con i propri famigliari, marito, moglie, figli, a volte diviene impossibile se non si adottano particolari provvedimenti per eliminare il rischio di entrare in contatto con i normali prodotti che i nostri cari utilizzano e che per noi possono essere letali. Si tratta di una condizione totalmente invalidante, che preclude ogni possibilità di vita sociale, si perde il lavoro, spesso si deve abbandonare la propria abitazione anche solo per le esalazioni provenienti dai vicini appartamenti. Si è costretti a traslocare in cerca di ambienti meno inquinati, a noi più idonei. Non possiamo ricevere cure in un pronto soccorso per mancanza di locali adeguati ad accoglierci e la maggior parte dei medici non conoscendo la Sindrome, si trova impreparata a poterci aiutare. Soli e senza alcun tipo di assistenza, perdendo tutto, la salute, la famiglia, il lavoro e la dignità.”
“Non possiamo frequentare uffici pubblici, come poste, banche, scuole, quindi non abbiamo neanche facoltà di accesso per il voto, ai luoghi di lavoro, di culto, supermercati, mercati, mezzi pubblici, ambulanze, ospedali, strade trafficate per la presenza di smog, cinema, teatri, ristoranti, negozi, ecc. andando in questo modo incontro ad una vera e propria morte civico-sociale”.