In un articolo precedente abbiamo già parlato dell’inquinamento indoor dimostrando che, spesso, è di gran lunga superiore rispetto a quello esterno. Aggiungendo l’evidenza che nei paesi industrializzati la maggior parte delle persone trascorre fino al 90% del proprio tempo in ambienti chiusi, risulta chiara l’importanza di dover controllare l’inquinamento nelle nostre case e nei luoghi di lavoro.
In questo articolo ci occupiamo dell’inquinamento indoor causato dalle sostanze chimiche contenute in molti prodotti di uso comune, come: prodotti per l’igiene personale o per la pulizia della casa. Molte di queste sostanze chimiche sono tossiche e possono essere assorbite attraverso la pelle e i polmoni con effetti dannosi sulla nostra salute. In particolare ci concentreremo su quest’ultima via di assorbimento da cui possiamo proteggerci attraverso l’uso di un purificatore d’aria.
Questi prodotti sono facilmente acquistabili in tutti i supermercati ad un prezzo modesto e, al contrario del loro contenuto, hanno un aspetto innocuo. Tutte queste caratteristiche li rendono ancora più insidiosi perché ne sottovalutiamo la pericolosità.
Uno studio scientifico americano ha mostrato che i prodotti chimici volatili (VCP), contenuti in questi prodotti, costituiscono metà delle emissioni di VOC (composti organici volatili) dei combustibili fossili nelle città industrializzate, una quantità enorme che si trova direttamente nelle nostre case e, molto spesso, a causa dei nostri comportamenti.
Purtroppo c’è una grande differenza tra l’inquinamento causato dai combustibili fossili e quello causato dai prodotti chimici: per il primo si è finalmente raggiunto una consapevolezza che ha portato ad una lenta ma costante diminuzione grazie a delle regole sempre più restrittive, per il secondo non c’è questa sensibilità, per cui la mancanza di regole ne sta provocando un continuo aumento.
Siamo costantemente a contatto con un numero enorme di sostanze chimiche di cui non conosciamo gli effetti sulla salute umana e sull’ecosistema terrestre.
L’evidenza che prodotti chimici contenuti nei comuni detersivi siano pericolosi la possiamo avere, oltre che dal buonsenso, da uno studio norvegese che ha monitorato 6235 persone per oltre 20 anni. Il risultato dimostra che le persone esposte a sostanze chimiche, sia per lavoro che per le pulizie domestiche, hanno una capacità polmonare ridotta che rimane compromessa per 10-20 anni dopo l’esposizione. In particolare le donne che si occupano di pulizie a livello professionale sembrano essere più sensibili rispetto agli uomini verso l’esposizione agli agenti chimici contenuti nei detersivi. Addirittura la riduzione dell’attività polmonare è paragonabile a quella causata dal fumo di 10-20 pacchetti di sigarette l’anno.
Un altro studio americano analizza 1538 articoli scientifici in cui vengono misurate 172 sostanze chimiche appartenenti a 5 classi diverse, tra queste troviamo: ritardanti di fiamma (RFR), ftalati, sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) e le fragranze sintetiche. Analizzando la polvere depositata nelle nostre case, gli scienziati hanno identificato le sostanze chimiche e le classi chimiche che si trovano ai livelli più alti al chiuso (ftalati e fenoli), con le più alte assunzioni (ftalati e RFR) e associati al la maggior parte delle caratteristiche di rischio (ftalati e PFAS).
Passando ad un aspetto più pratico come possiamo proteggere l’aria che respiriamo nelle nostre case dall’inquinamento causato da tutte queste sostanze chimiche?
Innanzitutto dobbiamo acquisire la consapevolezza della loro potenziale pericolosità. Successivamente possiamo scegliere dei prodotti a minore impatto ambientale o sulla salute umana. Leggiamo bene le etichette e i simboli sul retro della confezione, che non sono disegni con fini estetici ma i simboli di pericolo: irritante, nocivo, tossico (in ordine crescente di pericolosità). Usiamo i detersivi nelle giuste dosi, ne gioverà l’ambiente, la nostra salute e il nostro portafoglio.
Usiamo la chimica in modo intelligente per sostituire i detersivi con sostanze chimiche meno pericolose per la salute: acido citrico o aceto come anticalcare o brillantante, il carbonato di sodio (soda solvay) come sgrassatore o detergente, alcool etilico al 70% come disinfettante per le superfici dure, il bicarbonato di sodio come sbiancante, estratti naturali invece delle fragranze sintetiche.
Preferiamo i detergenti in gel o crema invece di quelli spray perché questi ultimi vengono nebulizzati e quindi più facilmente inalati. Altro consiglio fondamentale è quello di non mescolare mai due detersivi perché si potrebbero verificare delle reazioni chimiche potenzialmente letali. Per esempio: mescolare sostanza acide (anticalcare, acido muriatico…) con sostanze basiche (candeggina, ammoniaca, disgorganti a base di soda…) porta alla formazione di gas molto pericolosi.
Altri prodotti particolarmente insidiosi sono i profumi perché sono molto volatili, altrimenti non servirebbero a niente perché non ne sentiremmo l’aroma, soprattutto quelli in spray ne provocano una grande dispersione nell’aria che rimane tale per molto tempo per cui ce li respiriamo in quantità importanti. Vari studi sui profumi e fragranze per l’ambiente (diffusori, candele…) hanno mostrato che tali prodotti emettono più di 100 composti organici volatili (COV), inclusi alcuni classificati come tossici o pericolosi dalle leggi federali americane. Anche i prodotti pubblicizzati come “verdi” o “naturali” emettono lo stesso numero di sostanze chimiche pericolose rispetto a quelli standard.
In sintesi: il profumo di pulito è quello che non si sente.
Un discorso simile possiamo farlo per i prodotti per la cura della persona, che contengono molte sostanze chimiche dannose che respiriamo aggiungendo inquinamento ai già alti livelli delle nostre case. Per esempio molti cosmetici, come smalti o tinte per i capelli, contengono solventi, come acetone o ammoniaca, che sono facilmente inalati oltre che assorbiti attraverso la pelle. Altri composti molto pericolosi sono le aldeidi e le ammine. Anche in questo caso i prodotti spray, come lacca o deodoranti vari, sono più pericolosi perché vengono nebulizzati e quindi inalati più facilmente.
Molti di questi prodotti contengono sostanze chimiche i cui effetti non sono stati testati sulla salute umana. Un esempio di queste sostanze, su cui gli scienziati recentemente stanno indagando, sono le nanoparticelle. Le nanoparticelle hanno un diametro inferiore ad 1 mm (un millesimo di millimetro) e sono potenzialmente molto pericolose perché, grazie alle loro ridotte dimensioni, possono penetrare in tutti gli organi, compreso il cervello. Sono utilizzate anche in molti campi per fini positivi, come in medicina per scopi diagnostici o terapeutici, ma il boom di utilizzo in molti prodotti senza test di sicurezza a lungo termine possono avere effetti potenzialmente dannosi sulla nostra salute.
Anche nel caso dei prodotti per la cura della persona, valgono gli stessi consigli che abbiamo dato sopra: sostituiamo i prodotti con sostanze potenzialmente pericolose o con effetti ignoti, con altre più compatibili con l’ambiente e la nostra salute, spenderemo un po’ di più ma pensando alla nostra salute e eliminando ciò che non è necessario possiamo vivere ugualmente bene.
Dove non è possibile arrivare modificando le nostre abitudini, utilizziamo un purificatore d’aria professionale che ci possa proteggere durante tutte le ore che trascorriamo in casa.
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